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Formazione on-line AFP: quando gettare la Rete dà buoni frutti

Nata dall’intuizione di AFP Patronato San Vincenzo con l’appoggio dell’Ufficio della Pastorale scolastica della Diocesi di Bergamo, l’iniziativa rivolta a insegnanti e educatori ha riscosso un grandissimo successo

L’esperienza di «insegnare», letteralmente di «lasciare-un-segno» dentro la vita e la visione delle giovani generazioni si fa sempre più delicata e per questo affascinante. Ci si scopre sempre un po’ sguarniti di fronte alla responsabilità e al compito di aiutare altri a crescere. Un’esperienza nata quasi per caso, dal tempo della pandemia e della «Dad», ha fatto strada, ed è diventata in questi anni un importante riferimento per diverse centinaia di insegnanti.

E non solo, perché educare è affare di tutti – genitori, educatori, allenatori, comunità, oratori – e il mondo dei nostri ragazzi, con le sue bellezze e le sue fragilità moltiplicate, chiede grande rispetto, competenza e passione. È la storia della «Formazione OnLine», che nasce dall’intuizione di AFP con l’appoggio dell’Ufficio della Pastorale scolastica della Diocesi di Bergamo. Abbiamo intervistato Grazia Zucchetti, la responsabile del progetto, perché ce la raccontasse.

Che cosa è «Formazione OnLine»?

«Per capire cos’è, bisogna capire come nasce “Formazione OnLine”.  A marzo 2020, agli inizi del primo lockdown, una maestra di nome Cinzia aveva scritto una lettera a L’Eco di Bergamo, per chiedere un aiuto su come gestire al meglio la relazione a distanza con i propri alunni. Anche per gli insegnanti è stata la prima volta in cui, dentro finestrelle sui monitor, hanno dovuto imparare come continuare a prendersi cura dei propri ragazzi e del loro vissuto, a volte estremamente traumatico. Io, che lavoro per il Patronato, e Daniela Noris, direttrice dell’Ufficio di Pastorale scolastica della diocesi, abbiamo deciso di non lasciar cadere questo appello. Senza troppe conoscenze tecniche, abbiamo organizzato in pochi giorni, dalle cucine di casa nostra, quello che sarebbe diventato il primo webinar di una serie che non immaginavamo. La risposta è stata sorprendente: migliaia di docenti si sono collegati, da Bergamo ma non solo, per ascoltare l’intervento della dottoressa Ivana Simonelli, psicologa psicoterapeuta e fondatrice del metodo psicopedagogico “Dillo con la Voce©”».

E da lì come è andata avanti la storia?

«Abbiamo sentito di aver risposto a un bisogno formativo prezioso. Abbiamo così deciso di mantenere l’idea e di affinare la proposta. Da settembre 2020 si è strutturato un catalogo di circa 25 incontri, che si rinnova ogni anno e che ha accolto proposte di aggiornamento per docenti, educatori e operatori sociali. A settembre 2023 uscirà la nuova edizione e apriranno le iscrizioni per il nuovo anno (www.afppatronatosv.org)».

Quali argomenti sono stati trattati?

«Quest’anno io e Daniela Noris abbiamo visitato 8 scuole e raccolto i suggerimenti di dirigenti scolastici, docenti ed educatori. È il lavoro più grosso: intuire i bisogni formativi e trovare un esperto che sappia tradurli dentro un incontro online di un paio d’ore, con un taglio operativo e concreto. Si è aperto così un mondo di attenzioni e di tematiche, che vanno dai disturbi dell’apprendimento, all’iperattività, alle problematiche legate alla gestione dell’ansia, fino ai temi “più di nicchia” della plusdotazione, della gestione del lutto, dell’utilizzo degli albi illustrati e della strutturazione di metodo di studio per i ragazzi. Sono questioni tecniche, didattiche e umane. Trattate con un taglio pratico, economico e territoriale».

Cosa intende?

«Sono 3 aggettivi a cui teniamo molto, perché dicono il metodo dei nostri webinar: operativi, economici e legati al territorio. Innanzitutto operativi: hanno un taglio tecnico e pratico immediatamente spendibile, che deve essere tratteggiato in un incontro di un paio d’ore. Ci interessa intuire in cosa consista la questione (i ragazzi che si isolano, il cyberbullismo, l’autolesionismo, i PDP…) e provare poi a capire almeno cosa evitare di fare, tentando di mettere in campo qualche tecnica innovativa. Chi va in classe il giorno successivo deve poter essere in grado di applicare quello che gli è stato detto. La seconda cosa è che si tratta di corsi economici: molti hanno poco tempo e poche risorse da dedicare, non solo in termini monetari. Per questo l’online permette comodamente di ridurre il tempo degli spostamenti e di rivedere le proposte. Ci interessa offrire qualcosa di estremamente fruibile e mirato. Ci adoperiamo perché diversi corsi siano accreditati al MIUR e acquistabili con il Buono Scuola. Inoltre, ogni anno, come Patronato e Ufficio diocesano, regaliamo gratuitamente alcuni di incontri, per sostenere la formazione permanente. Infine, il legame con il territorio: gli esperti spesso sono cercati dentro enti che lavorano in Bergamo e provincia, perché questi contatti rinforzano il lavoro di rete».

Ma è una proposta esclusiva per gli insegnanti?

««Sono incontri principalmente rivolti ai docenti di ogni ordine e grado. Ma sono cercati anche da coloro che lavorano nel mondo dell’educazione, che chiede nuove competenze: educatori, assistenti educatori, assistenti familiari e operatori sociali… E non dimentichiamo i genitori».

Qual è la frequenza?

«Anno dopo anno, riscontriamo una crescita costante dei partecipanti. Quest’anno abbiamo avuto più di 1.700 iscritti, tra cui 500 insegnanti di religione che frequentano 5 incontri come percorso di aggiornamento legato all’abilitazione. Alcuni webinar organizzati per rispondere a bisogni emergenziali hanno avuto una risonanza incredibile: l’indomani dello scoppio del conflitto, grazie alla dott.ssa Simonelli, abbiamo predisposto un incontro dal titolo “La guerra in Ucraina: come accogliere i pensieri e le emozioni dei bambini”, che ha sfiorato le 12.000 visualizzazioni. A settembre verrà inviato a tutte le scuole e a tutti i Dirigenti il nuovo catalogo di proposte, che speriamo possa avere larga diffusione tra i docenti, affinché possa essere strumento per una formazione permanente efficace».

Una sorta di «cassetta degli attrezzi» per poter educare consapevolmente

L’idea della scuola ottocentesca è di standardizzare una formazione, per poter offrire a tutti ciò che sarebbe stato appannaggio solo di qualcuno, proveniente da buona famiglia, con sufficienti risorse alle spalle per potersi permettere di non dover lavorare e per assoldare un precettore.

La scuola di oggi è qualcosa della scuola ottocentesca, ma insieme anche qualcosa d’altro. Al netto delle soluzioni trovate, più o meno soddisfacenti, il cantiere di riforma dell’insegnamento e del sistema scolastico è ancora in fermento, e ha fatto passi avanti nell’intuire l’unicità dei ragazzi che ha di fronte: l’attenzione al «per tutti» si declina così nello sguardo «per ciascuno». Ciò ha portato a entrare maggiormente nelle condizioni cognitive e relazionali che segnano lo sviluppo, per poter «e-ducare» i piccoli, cioè, letteralmente «condurli-da» dove sono, senza fare come se fossero altrove, o fossero diversi. I corsi di «Formazione OnLine» vogliono essere una cassetta degli attrezzi leggera per educare oggi, con più consapevolezza in merito ai ragazzi che si hanno di fronte, e anche alle loro possibili fatiche e bisogni. In questo senso sono davvero innovativi ed efficaci.

Cristina Campignoli, insegnante della scuola dell’infanzia di Gorlago, si dice soddisfatta della metodologia didatticamente spendibile: «Ho apprezzato tantissimo il webinar “Dal pregrafismo alla motricità” e la proposta sugli albi illustrati. Ho ricevuto indicazioni pratiche, esempi concreti e proposte di attività che già nei giorni immediatamente successivi ho sperimentato con i miei piccoli allievi. La mia attività didattica ne ha beneficiato e vorrei ringraziare il Patronato per questa opportunità».

Anche Enrico Negroni, giovane insegnante di Religione Cattolica nella scuola media paritaria «San Giuseppe» di Valbrembo, dopo aver partecipato a due corsi relativi al tema del cutting, dell’autolesionismo e al fenomeno hikikomori, dice di aver trovato grande qualità nella proposta: «Ho apprezzato molto come queste due tematiche siano state affrontate, sia per la chiarezza espositiva degli argomenti sia per l’elevata competenza dei formatori».

Un’opportunità che l’online permette di estendere oltre i confini diocesani. Madre Sandra Piscitelli, insegnante di Lettere in una scuola media di Roma, ha fruito del webinar sulla plusdotazione: «Ho partecipato a convegni, lezioni e corsi di vario tipo, ma è la prima volta che ho ricevuto la possibilità di conoscere il funzionamento dei plusdotati. Ringrazio dunque una mamma che mi segnalato l’evento e, insieme ad altri colleghi iscritti, ho appreso non solo a valutare i ragazzi plusdotati, ma anche a rendermi conto delle loro fragilità e delle loro potenzialità: ciò permette anche di poterli seguire meglio con metodi adeguati e innovativi».

(Articolo a cura di Mattia Magoni “L’Eco di Bergamo” 07/06/2023)