Missione Bergamo svela le opportunità della Formazione Professionale

Nel percorso cruciale di scelta del futuro, scuola e lavoro appaiono spesso come due mondi separati per i giovani. Tuttavia, esistono percorsi formativi che cercano di unire queste due realtà, consentendo agli studenti di conciliare studio e pratica, fornendo loro competenze altamente richieste dalle imprese e aumentando le loro prospettive di inserimento nel mondo lavorativo.

La chiave di questo connubio vincente è rappresentata dalla scuola professionale, dove il lavoro pratico è un elemento integrante del percorso di studio fin dai primi anni. Gli studenti mettono subito in pratica ciò che apprendono in laboratori ben attrezzati. Denise Sabotti, Direttore Risorse Umane & Formazione Continua di AFP Patronato San Vincenzo, ha sottolineato l’efficacia di questo approccio in una recente trasmissione dedicata a “Missione Bergamo” su Radio Alta lo scorso 19 ottobre (Clicca QUI per visualizzare l’intervento).

Missione Bergamo è un progetto dell’Eco di Bergamo che rappresenta un percorso di condivisione collettiva dei valori che qualificano l’essere bergamaschi.

Secondo le parole di Denise Sabotti, il 90% dei giovani che completano un corso di terzo o quarto anno presso la scuola professionale trova impiego immediatamente. Questo successo è il risultato di una stretta collaborazione tra la scuola e le aziende, che si impegnano a garantire che i laboratori siano sempre all’avanguardia e pienamente funzionali.

Sabotti ha sottolineato l’importanza di valorizzare il lavoro manuale e di non contrapporlo allo studio. Ha fatto riferimento al modello tedesco duale, in cui la formazione avviene in modo alternato tra scuola e azienda, come esempio di best practice.

Anche Federica Pedrali, dell’Area Formazione Aziendale e Servizi al Lavoro di AFP Patronato San Vincenzo, ha ribadito quanto sia fondamentale la collaborazione tra scuola e lavoro. Mostrando direttamente i laboratori, ha dimostrato come i ragazzi si cimentino in attività pratiche e progettuali utilizzando strumentazioni all’avanguardia.

Inoltre, Pedrali ha evidenziato come la scuola professionale offra opportunità di alta formazione e qualificazione non solo ai giovani di quarta e quinta superiore, ma anche agli adulti che desiderano apprendere una nuova professione o aggiornare le loro competenze. La scuola professionale svolge un ruolo chiave nel diminuire il divario tra l’istruzione e le esigenze del mercato del lavoro, creando una sinergia con le imprese locali.

Un altro strumento importante per collegare la scuola e il lavoro è l’apprendistato, un contratto di lavoro che prevede una formazione sia in azienda che in istituto. Questo modello, già ampiamente diffuso in Germania, sta guadagnando terreno anche in Italia ed è apprezzato per le opportunità di apprendimento che offre.

Nell’ambito della trasmissione radiofonica, sono intervenuti anche due docenti di AFP: Stefania Cattaneo, formatrice dell’area trasversale, ed Enrico Cortesi, formatore dell’area tecnica ed ex-allievo. Cattaneo ha raccontato come gli studenti, provenienti da tutto il mondo, sviluppino abilità manuali e imparino il rispetto, non solo delle regole, ma anche delle persone e degli ambienti di lavoro. Enrico Cortesi, con un background di 12 anni di esperienza nelle autofficine, è tornato come formatore per condividere la sua passione e conoscenza con i giovani, affermando che il lavoro è un insegnamento di vita.

La scuola professionale emerge come una scelta formativa vantaggiosa, in grado di preparare i giovani per il mondo del lavoro, offrendo loro competenze riconosciute e un futuro professionale promettente. In questo modo, scuola e lavoro non sono più entità separate, ma piuttosto due facce della stessa medaglia: quella della crescita personale e professionale attraverso la formazione continua.